Il culto del Ercole nasce in Grecia e in Italia arriva attraverso la mediazione degli Etruschi, di cui si hanno le prime attestazioni. L’introduzione del culto a Roma, intorno al 600 a.C. è dovuto forse alla dinastia reale dei Tarquini di origine, appunto, etrusca. Le prime rappresentazioni conosciute risalgo al VI secolo a.C. mentre la prima iscrizione dedicatoria risale al V secolo a.C. e proveniente da Albano. A Roma il culto di Ercole si lega al commercio diventandone il protettore, soprattutto per quanto riguarda il commercio del bestiame. Anche l’aspetto militare si lega a questa divinità assumendo le funzioni Marte. Ma la funzione principale del dio è quella di protettore degli allevamenti, della transumanza e del commercio del bestiame, venerato in quelle aree dove queste attività sono più importanti come nelle zone montuose del Lazio. Infatti il legame con la pastorizia fa si che si creino i presupposti per la costruzione di nuovi edifici templari, come il caso della Vale del Salto dove sono testimoniati molti templi dedicati ad Ercole, ad esempio nell’altipiano del Rascino in cui i greggi venivano portati stagionalmente è attestato questo culto, attraverso il ritrovamento di resti murari. A Tivoli il santuario a lui dedicato venne eretto in un punto strategico a protezione della via Tiburtina, che qui passava, per raggiungere le vie di transumanza verso i pascoli d’altura dell’Abruzzo e delle montagne laziali.